lunedì 25 ottobre 2010

Venice marathon

Siamo arrivati all'expo, nel parco S. Giuliano a Mestre, verso le 10 di sabato. Dopo aver ritirato il pettorale, ho fatto un giro negli stand e mi sono soffermato davanti ad un maxi schermo, dove proiettavano il percorso della maratona, mentre 2 organizzatori, davano le dritte su come affrontare la gara. Con un pò di delusione, apprendo che la deviazione in piazza S Marco, (che si doveva fare in onore del 25° anno della maratona) a causa dell'acqua alta, è saltato e quindi si farà il solito percorso. Facciamo rientro in hotel, situato a Mestre, abbastanza centrale e a 200 m dalla stazione dei treni e degli autobus, da dove sarei partito il mattino seguente per Stra. Depositato le borse, prendiamo il treno e in 20 minuti, siamo a Venezia. Da piazzale Roma, ci siamo inoltrati nel labirinto delle varie calli, passando dal ponte di Rialto, arrivando poi in piazza S. Marco, ed è sempre un giretto bellissimo. Una breve sosta in piazza, qualche foto, e poi vado a sondare il terreno dell' arrivo della maratona, in Riva Sette Martiri. Da quì ci sono ancora 7 ponti e finalmente il traguardo. Nel ritorno decidiamo per il traghetto, che ci riporta in piazzale Roma e con un autobus, facciamo ritorno a Mestre. A cena una bella pizza carica: cotto, funghi, carciofi, salsiccia e uova, e 2 birre medie, il fondo è stato fatto, ora a letto. Il mattino seguente, sveglia alle 6, colazione con brioche, pane e marmellata. Alle 7 sono alla stazione, e verso le 8 arriviamo a Stra. Mi cambio, consegno la borsa, pausa pipì (prima della partenza ci sarò andato 3 o 4 volte) e poi mi dirigo verso le gabbie, dove incontro Davide Borghi dei podisti mirandolesi, (che si trova in quella prima della mia) scambiamo due parole, i soliti in bocca al lupo e poi ci salutiamo dandoci appuntamento all'arrivo. Alle 9:30 si parte, verso il 5° km, decido di togliermi la maglietta intima, ho troppo caldo. Così, sempre correndo, mi sfilo quella della squadra e poi l'altra, ma nel frattempo, mi cadono i 2 gel energetici che tengo in mano, quindi mi fermo e mi giro per raccoglierli, "mamma mia!", una valanga umana stà per travolgermi, con uno scatto felino e driblando alcune persone, arraffo in fretta le bustine, mi riinfilo la maglietta e riparto, per fortuna illeso. Costeggiamo il Brenta fino a Mestre, passando numerosi paesini, con molta gente lungo le strade che ci applaude e anche qualche complessino, per accompagnarci con un pò di musica. Tutto questo, non ti fà pesare il percorso che è piuttosto dritto e noioso. Arrivati a Mestre, verso il 27° km, attraversiamo il centro, anche qua tantissima gente, poi entriamo al parco S. Giuliano (30° km), e ci sono i primi cedimenti, il percorso si fà più duro, con numerosi saliscendi. Poi si arriva sul famoso ponte della Libertà, che collega Venezia, è lungo circa 4 km e la fine ( 37° km ) è in salita. Fino a questo punto sono stato un orologio svizzero, giravo sempre intorno ai 5 min al km, poi sono un pò calato. Si passa per il porto di Venezia, e al ristoro del 40°km incontro Davide, in leggera difficoltà, più mentale che fisica, e quindi gli dico," dai che arriviamo insieme!" Ed infatti si affianca e percorriamo i famosi 14 ponti. Al 41° km attraversiamo il ponte sospeso sulle barche, che attraversa Canal Grande, costruito appositamente per la maratona, e passiamo dalla parte di piazza S. Marco. Da pelle d'oca, migliaia di persone che ti incitano, ci fanno percorrere gli ultimi 7 ponti rimasti, e con uno scatto bruciante, tagliamo il traguardo, contentissimi dell'impresa. Personalmente mi ero prefissato di stare sotto le 3h 40m, e sono contento, ho chiuso in 3h 32m, senza mai andare in affanno o in crisi, una maratona per niente facile, ma penso la più bella a cui abbia partecipato fino ad ora. Organizzazione fantastica, e non è per niente facile organizzare una maratona a Venezia. Dopo essermi cambiato e riposato un pochino, abbiamo fatto rientro in hotel con i mezzi pubblici, e siamo ripartiti per casa. Diciamo un'altro bel week end, misto frà turismo e corsa. Ciao picos, ci vediamo a Mirandola, dove ci sarà di sicuro la tenda.

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