La partenza per Amburgo e la sua maratona è fissata per le
9.20 con un volo da Milano Malpensa, quindi discreta levataccia alle 4.15. Il
centro di Amburgo si raggiunge velocemente dall’aeroporto, grazie alla S-Bahn,
in meno di mezz’ora. Ci rechiamo subito al ritiro dei pettorali, situato nel
centro fieristico, che sarà anche la base logistica di tutta la maratona.
Attraversiamo l’expo, notando subito che i prezzi non sono proprio popolari,
dato che il costo promozionale delle scarpe è più alto di quanto si pagano in
media da noi. Ai banchi del ritiro pettorali abbiamo la prima dimostrazione
dell’efficienza ed organizzazione tedesca: i pettorali vengono stampati sul
momento (in questo modo muovono meno carta di sicuro), così come anche la
registrazione dei chip (alla riconsegna del quale, a fine maratona, ci verrà
poi data una ricevuta da tenere fino alla fine dell’anno, come prova delle
restituzione, ma qui forse esagerano un po’) . Ritiriamo poi la sacca, senza
maglia che non ho preso perché a pagamento e sinceramente non so più dove
metterle, ma con diversi assaggi di leccornie dolciarie.
Altra piacevole iniziativa: la stampa dei braccialetti plastificati
personalizzati con i vari tempi di passaggio intermedi per controllare se si è
in linea con l’obiettivo finale: entrambi l’avevamo da casa, ma ce ne facciamo
stampare un altro. La parte più apprezzata dal pubblico è naturalmente la
distribuzione del birra gratis, Krombacher rigorosamente Alkholfrei! Ci
limitiamo ad una birra a testa in vista dell’impegno del giorno dopo. Usciti
dalla “messe” ci concediamo una passeggiata con uno spuntino nel bel parco “Planten
un Blomen”, illuminato da un timido sole nordico.
Dopo un po’ di riposo in hotel, usciamo per la prima
passeggiata nel centro di Amburgo, che certo non pullula di gente dopo le 20, a
parte le zone “calde” più conosciute. Vicino alla piazza del municipio,
veramente imponente e suggestiva, troviamo un trattoria italiana, quello che ci
vuole per la cena pre-maratona. Il locale è gestito da un siciliano emigrato in Germania oramai
35 anni or sono, la pasta è quindi di quella buona come piace a noi, come tutta
la cena del resto.
Sveglia alle 6.00 la mattina della domenica, colazione in
hotel e ultimi preparativi fra pettorali, spille e creme. Arrivati alla stazione
della metropolitana della Messe ci accodiamo all’ordinata fila di runners che
si dirigono verso il deposito sacche, totalmente al coperto nei padiglioni
della fiera. Ci tratteniamo al coperto fin verso le 8.40, dato che la
temperatura è piuttosto fresca, circa 5 °C. Raggiungiamo poi le gabbie per la
partenza e qui c’è l’unico inconveniente dell’organizzazione: nella nostra
gabbia, la B, non si riesce ad entrare, è veramente piccola rispetto alle
altre, non capisco come mai non sia stata adeguata al numero dei runners
designati. Un po’ pressati prendiamo posto e aspettiamo il via, comunque
ordinato. I primi km scorrono facili, attraversiamo il quartiere di St. Pauli e
il Fischmarkt, il mercato del pesce. Si rientra poi più vicino al centro, con
il passaggio forse più suggestivo sul lago cittadino di Alster, con una
piattaforma che genera uno spruzzo altissimo, a mo’ di balena. C’è veramente
tanta gente e tanto tifo, le ali di folla sono quasi sempre 2. I ristori con
cibo ed integratori sono ogni 5km a partire dal 5° km come in Italia, mentre a
partire dal km 7.5 c’è sempre acqua da bere, quindi praticamente ci si poteva
rifornire ogni 2.5 km, cosa molto comoda nel caso se ne saltasse uno per
sovraffollamento. Decido quindi di prendere i 3 gel ai km 12.5, 22.5 e 32.5, la
distribuzione più ottimale a mio avviso. Passo la mezza in 1.28.20 circa, in
leggero ritardo sul passaggio da braccialetto, ma poco male, si sa che il tempo
lo si fa dopo il 30esimo. In questa parte centrale rallento un po’, mi succede
spesso quando devo prendere il gel, anche perché lo stomaco ci mette un po’ ad
accettarli. Mentre ci dirigiamo verso la parte nord della città, viene qualche goccia di pioggia che scompare
subito, lasciando spazio anche ad un lieve raggio di sole, sia pure con
temperature sempre basse, comunque ideali per correre. In questa zona
residenziale con ampi parchi si rimane veramente colpiti dal tifo pittoresco
degli abitanti di Amburgo: dal banchetto “Frei Bier” (birra gratis) gestito in
autonomia, ai cartelloni con un cuore disegnato e la frase “Touch here for
power”, ai più festaioli che avevano imbandito un vero pic nic davanti a casa,
con tavoli pieni di birra e wurstel..e non era facile correre con questi
profumini!!! Da un appartamento con balcone usciva musica a volume da
discoteca, con tanto di ballerini provetti sui balconi. Questa cornice, unita
alle varie bande sparse per tutto il percorso, sono la benzina di riserva del
runner. Arrivato al 35 esimo le sensazioni sono ancora buone, le gambe sono
affaticate ma girano bene, niente muro sembra quindi! A questo punto allora
spingo sull’acceleratore dando fondo a tutte le forze residue, in fondo mancano
7 km, è il giro da casa mia-chiesa di san Martin Carano-via Sabbioni e
ritorno..che mai sarà?? (piccoli trucchi mentali, che però funzionano, a patto di
reggersi ancora in piedi). Ingranata la quinta sorpasso diversi podisti, inizio
a sentire la voce dello speaker in lontananza quindi manca veramente poco,
infatti poco dopo intravedo il tappeto rosso degli ultimi 100 metri, sprint
finale per recuperare ancora qualcosa e chiudere in un 2.56.40 che mi rende
felicissimo!!! Nell’ampia area dell’arrivo ci sono molti fotografi, mi avvio
verso il ristoro finale, anche questo al coperto nei padiglioni della fiera,
con diverse specialità tedesche, alcune discutibili (brodo caldo liofilizzato)
altre più golose (i Leibnitz al cioccolato), ma per fortuna ci sono anche i
tendoni riservati a lei, birra come se piovesse, direi di averne prese 3 o 4 di
fila. Recuperata la sacca, apprezzo la possibilità di cambiarmi al coperto,
controllo sul cellulare la posizione di Silvia tramite gli aggiornamenti real
time del sito: ha passato il 30esimo ed è di 10 minuti in anticipo sulla tabella
di marcia!!! Speriamo non sia partita troppo forte… Nell’attesa mi concedo un
massaggio fondamentale, con solo 10 minuti di ordinata fila (ci saranno stati
50 lettini). Non riesco più ad avere connessione col cellulare,evidentemente
tutti i runners arrivati intasano le linee. L’ultimo passaggio di Silvia al 35esimo
segnava un rallentamento, ero un po’ preoccupato. Purtroppo non si può tornare
nell’area di arrivo, ci sono diversi volontari che regolano il flusso dei
runners: non mi resta che aspettarla al ristoro, schierato con gli altri runners a mo di
attesa dello sbarco da un aereo. Ma non tarda molto ad arrivare! Rispetto al
4.29 preventivato per scendere sotto le 4.30, ha chiuso in ben 4.22! è andata
veramente bene! Ci concediamo un po’ relax nella zona post-arrivo e prima di
andare a casa uno spuntino a base di brezel e wurstel, guardando le premiazioni
prima della meritata doccia e dei festeggiamenti per locali vari.
Trasferta ad Amburgo soddisfacente quindi! La città non ha da
offrire quello che possono dare altre grandi città o capitali europee, ma noi
siamo venuti qui per la maratona, che è stata davvero favolosa!! Un
organizzazione encomiabile, ampi spazi a disposizione dei runners nella zona
dopo l’arrivo, con anche il servizio docce (e c’erano più di 20.000 persone
comprese le staffette), un percorso con ampie strade e la partecipazione
spontanea di un folto pubblico fanno della maratona di Amburgo una delle più
belle che io abbia mai corso..auf wiedersehen!
Complimenti ad entrambe, bella coppia!!
RispondiEliminaMi unisco anch'io con i complimenti ad entrambi.... hai descritto cosi bene la gara che mi sembrava di correrla anch'io...........ancora bravi
RispondiEliminaBravissimi.... Dan sempre velocissimo e Silvia che si migliora continuamente.
RispondiEliminaUna maratona da tenere in considerazione...se non altro per la birra all'arrivo!!
"Chi beve birra campa 100anni"....era un famoso slogan pubblicitario di qualche anno fa. Io,a questo punto aggiungerei "Chi beve birra corre forte"...Bravi ragazzi!
RispondiEliminaCiao, pensi sia una maratona veloce?
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